Dedica per Mitch, perchè passi un Natale di dubbio gusto. Non l'ho colorata per questioni di tempistica ristretta. Ho preso spunto da una ragazza nella stessa posizione trovata rubacchiando per internet. Il disegno ai bordi non è finito perchè va ritagliato per farlo entrare nella busta.
Sister Claus wish you a Merry Christmas!
This one is for my friend Mitch. Best wishes Mitch ;)
martedì 21 dicembre 2010
venerdì 3 dicembre 2010
Sirena\Mermaid
mercoledì 17 novembre 2010
Sine Requie 2007 cacciatore di morti
Un cacciatore di morti tedesco realizzato per Sine Requie anno XIII. L'illustrazione è del 2007 per il manuale base. China acquerellata con ecoline bianca per le parti in luce. Posto questo lavoro datato per questioni puramente personali e per farlo visionare ad alcuni amici che me l'hanno richiesto.
Dead hunter with flamethrower for "Sine Requie, anno XIII" role player game (2007)
Dead hunter with flamethrower for "Sine Requie, anno XIII" role player game (2007)
Sopravvissuti. Un romanzo di ambientazione Sine Requie
"Sopravvissuti",
di Leonardo Moretti e Matteo Cortini. Asengard edizioni, brossurato 283 pagine - €14,50.
Il racconto narra la vicenda di un gruppo di sopravvissuti devastato e provato già in partenza, in costante lotta per la sopravvivenza, dove il collante del gruppo non è l'amicizia ma la bieca consapevolezza che ogni membro, per quanto odiato, sia indispensabile. Il superfluo sarebbe abbandonato a se stesso ed i legami sarebbero spezzati in qualunque momento e con estrema facilità dal mutare delle condizioni. Anche questo è necessario per sopravvivere. Pochi proiettili per le armi, meno ancora il cibo. Le medicine sono un lusso che in pochi si possono permettere e non ci si deve fare scrupoli a strapparle ai più deboli, già segnati come morti inconsapevoli. Sconfiggere ma non uccidere. Uccidere è sbagliato. Non si uccide per una ragione morale? No. Si uccide se non si ha alternativa perchè se si uccide qualcuno le conseguenze potrebbero essere disastrose. Non si uccide perchè i morti rimangono morti per poco, pochissimo tempo. Troppo poco per mettere loro molta distanza. Troppo poco perchè non annusino il vostro odore una volta tornati. Troppo poco perchè non inizino a braccarvi. Troppo poco perchè per loro voi siete la carne. Perchè la carne che non ha mai riposo bracca la carne di chi riposo non può averne a lungo.
Recensione:
Il racconto catapulta, fin dalle sue prime fasi, in un mondo desolato,
devastato ed abbandonato di case fatiscenti, rovine e macerie ad ogni
angolo.
Siamo negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, dove la
guerra ha lasciato le sue ferite più profonde: è Il dopoguerra, come lo
raccontavano i vecchi del mio paese, gente povera che campava alla
giornata arrancando con ciò che produceva.
Durante la ritirata dei Tedeschi c’era chi cercava di barattare del cibo con
carri, attrezzi ed animali che sarebbero stati abbandonati dalle svastiche sul
loro cammino o, peggio ancora, distrutti per evitare di lasciarli in mano al
nemico.
I vecchi del paese natale di mio padre raccontavano che i “Crucchi”,
nomignolo dispregiativo che affonda le sue radici nel termine slavo
con cui i tedeschi chiedevano il pane, ovvero “kruh”, mandavano le
avanscoperte nei paesi sul loro cammino a dire alla gente di barricarsi in
casa e non tentare atti di nessun tipo, pena la fucilazione.
Ad ogni paese c’era sempre chi lasciava del pane o del vino su dei tavoli
all’esterno degli edifici, sperando in un regalo da parte dei soldati come
i carri\carretti vuoti delle provviste ormai finite, animali vecchi che non
sarebbero arrivati in Germania, pale, badili, bastoni e quant’altro a loro
non servisse più e di cui si volevano disfare.
Ma qui, nell’ambientazione di Sine Requie, quel dopoguerra non esiste.
La ricostruzione degli edifici e la vita rurale che riprendono a fatica non
esistono. V’è una brusca sterzata sulla linea temporale perchè durante lo
sbarco degli alleati in Normandia, il 6 del 6 del 1944, i morti cominciano a
rialzarsi.
Questo è Sine Requie.
La tecnologia si è fermata a quegli anni e qui le armi, la benzina, le
medicine ma soprattutto il cibo, che non può essere prodotto se non in
roccaforti protette, scarseggiano drasticamente.
È da qui che la storia parte, lineare e precisa; è il racconto di una porzione
di viaggio di 4 sopravvissuti verso una terra forse sicura, l’Inghilterra,
unico barlume di speranza e di salvezza che li poterà ad intraprendere un
viaggio attraverso le campagne di una Francia ferita dalla blitzkrieg (la
famosa “guerra lampo” tanto amata dai tedeschi).
Storia lineare e precisa, dicevo, per poter meglio affondare il coltello nelle
vicende dei protagonisti costantemente immersi nell’orrore dei morti in
cerca di carne viva, del poco riposo, delle ferite che potrebbero infettarsi…
e della sensazione che da un momento all’altro tutto questo potrebbe
stravolgersi facendo di fatto diventare un luogo sicuro in una tomba dove i
loro corpi si ridesterebbero in cerca di altri vivi, questa volta non più come
prede ma come predatori.
La lettura è fluida ed incalzante, suddivisibile in 4 grossi atti.
I personaggi sono costruiti solidamente con tutte le loro sfumature e non
mancano di evolversi, chi in meglio e chi in peggio.
Scene d’azione crude e personaggi secondari memorabili.
devastato ed abbandonato di case fatiscenti, rovine e macerie ad ogni
angolo.
Siamo negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, dove la
guerra ha lasciato le sue ferite più profonde: è Il dopoguerra, come lo
raccontavano i vecchi del mio paese, gente povera che campava alla
giornata arrancando con ciò che produceva.
Durante la ritirata dei Tedeschi c’era chi cercava di barattare del cibo con
carri, attrezzi ed animali che sarebbero stati abbandonati dalle svastiche sul
loro cammino o, peggio ancora, distrutti per evitare di lasciarli in mano al
nemico.
I vecchi del paese natale di mio padre raccontavano che i “Crucchi”,
nomignolo dispregiativo che affonda le sue radici nel termine slavo
con cui i tedeschi chiedevano il pane, ovvero “kruh”, mandavano le
avanscoperte nei paesi sul loro cammino a dire alla gente di barricarsi in
casa e non tentare atti di nessun tipo, pena la fucilazione.
Ad ogni paese c’era sempre chi lasciava del pane o del vino su dei tavoli
all’esterno degli edifici, sperando in un regalo da parte dei soldati come
i carri\carretti vuoti delle provviste ormai finite, animali vecchi che non
sarebbero arrivati in Germania, pale, badili, bastoni e quant’altro a loro
non servisse più e di cui si volevano disfare.
Ma qui, nell’ambientazione di Sine Requie, quel dopoguerra non esiste.
La ricostruzione degli edifici e la vita rurale che riprendono a fatica non
esistono. V’è una brusca sterzata sulla linea temporale perchè durante lo
sbarco degli alleati in Normandia, il 6 del 6 del 1944, i morti cominciano a
rialzarsi.
Questo è Sine Requie.
La tecnologia si è fermata a quegli anni e qui le armi, la benzina, le
medicine ma soprattutto il cibo, che non può essere prodotto se non in
roccaforti protette, scarseggiano drasticamente.
È da qui che la storia parte, lineare e precisa; è il racconto di una porzione
di viaggio di 4 sopravvissuti verso una terra forse sicura, l’Inghilterra,
unico barlume di speranza e di salvezza che li poterà ad intraprendere un
viaggio attraverso le campagne di una Francia ferita dalla blitzkrieg (la
famosa “guerra lampo” tanto amata dai tedeschi).
Storia lineare e precisa, dicevo, per poter meglio affondare il coltello nelle
vicende dei protagonisti costantemente immersi nell’orrore dei morti in
cerca di carne viva, del poco riposo, delle ferite che potrebbero infettarsi…
e della sensazione che da un momento all’altro tutto questo potrebbe
stravolgersi facendo di fatto diventare un luogo sicuro in una tomba dove i
loro corpi si ridesterebbero in cerca di altri vivi, questa volta non più come
prede ma come predatori.
La lettura è fluida ed incalzante, suddivisibile in 4 grossi atti.
I personaggi sono costruiti solidamente con tutte le loro sfumature e non
mancano di evolversi, chi in meglio e chi in peggio.
Scene d’azione crude e personaggi secondari memorabili.
martedì 2 novembre 2010
Di ritorno da Lucca Comics & Games 2010
Al lavoro per Sine Requie "Soviet" allo stand Asterion con vinello barbera che fa sempre piacere.
Al lavoro a fianco di Samanta Leone allo stand Absoluteblack per Squarci
e ultima allo stand Absoluteblack tra il direttore Luca Belloni, la promoter Nicol, ed i disegnatori Samanta Leone e Gabriele Cerruto Costa.
Mi preme il dire che tutti i prodotti Sine Requie "soviet", Squarci di Absoluteblack, Pornofagia e Vampiri 2 dove ha lavorato anche Laura Spianelli sono stati un successo personale.
mercoledì 27 ottobre 2010
Sine Requie ambientazione Soviet
Posto L'illustrazione intera per il nuovo volume della Asterion press del gioco di ruolo (gdr) ambientato nel 1953. Il costrutto Eva nel laboratorio del suo creatore in una Russia oppressa dalla tecnologia nera e dal regime di Z.A.R. tra corpi e zombie. L'immagine formato A3 è colorata in bianco\nero con varie velature di china diluita, grafite nera, graffite bianca ed ecoline bianca per i punti luce. Mi sono divertito a fare i riflessi della luce sui contenitori in vetro che a lavoro finito mi hanno dato una certa soddisfazione
domenica 24 ottobre 2010
Asterion anteprima
Posto l'immagine delle razze del nuovo manuale edito da Asterion dal titolo "Runequest II". Il secondo gioco di ruolo sviluppato, ora in una edizione grafica rivista e corretta. Queste sono le razze che il gioco di ruolo consente ai giocatori: da sinistra, barbari, civilizzati, nomadi e trogloditi.
L'uscita è per la fiera di Lucca 2010 sezione Games.
Runequest 2, Asterion press- Races
L'uscita è per la fiera di Lucca 2010 sezione Games.
Runequest 2, Asterion press- Races
Anteprima Absoluteblack3
Ed ecco, infine, la tavola ripassata a china. Ora si devono aggiungere i baloon col testo e la tavola è pronta per la stampa. Ne posterò altre in seguito, ora non posso per una mera questione di pre uscita del volume.
giovedì 21 ottobre 2010
Anteprima Absoluteblack2
Una tavola (precisamente la numero 3) della storia contenuta in Squarci. La matita prima del passaggio a china; la parte di cui vado fiero è la ricostruzione dell'incidente, ovviamente di fantasia, dove l'auto si incastra sotto il camion. Mi è stato fatto notare che non è fisicamente possibile che un'auto faccia ribaltare un camion per via del peso ma me ne sono fregato.
Dopotutto chi rovinerebbe così una Camaro?
Dopotutto chi rovinerebbe così una Camaro?
martedì 19 ottobre 2010
Copertina del nuovo nato in casa Absoluteblack
Anteprima della rivista horror\splatter edita da Absoluteblack in uscita prossima a Lucca.
La rivista contiene varie storie dal tema unico horror. Riguardo la mia storia vale la pena mettere l'accento, ancora una volta, che dietro alla sceneggiatura c'è un Andrea Cavaletto. Vi saprò dare maggiori info quando lo avrò tra le mie avide mani
La rivista contiene varie storie dal tema unico horror. Riguardo la mia storia vale la pena mettere l'accento, ancora una volta, che dietro alla sceneggiatura c'è un Andrea Cavaletto. Vi saprò dare maggiori info quando lo avrò tra le mie avide mani
lunedì 18 ottobre 2010
Anteprima Absoluteblack
Posto il frontespizio della nuova storia di 6 pagine per la casa editrice Absoluteblack.
Sceneggiata da Andrea Cavaletto (e per questo lo ringrazio un mondo in quanto mi ha seguito mentre stava per diventare papà; ora lo è e faccio i miei migliori auguri) e disegnata da me uscirà su una rivista a tema splatter\horror.
"Il ragno della croce" è il titolo della storia.
Sceneggiata da Andrea Cavaletto (e per questo lo ringrazio un mondo in quanto mi ha seguito mentre stava per diventare papà; ora lo è e faccio i miei migliori auguri) e disegnata da me uscirà su una rivista a tema splatter\horror.
"Il ragno della croce" è il titolo della storia.
lunedì 6 settembre 2010
venerdì 13 agosto 2010
Sine Requie
Dettaglio della parte alta dell'illustrazione fatta per il manuale di Sine Requie in uscita a Lucca. Tecnica mista china, matita ed ecoline bianco. Il soggetto è un interno fabbrica con corpi di morti appesi e sgozzati. Un soggetto che mi ha ispirato un'inquadratura particolare ma aspetto di poter pubblicare l'immagine intera.
mercoledì 14 luglio 2010
Sine Requie
lunedì 28 giugno 2010
Max di Luglio
E, finalmente possiamo pubblicare e voi potete trovare sul numero di questo mese di MAX, le due tavole concepite, matitate ed inchiostrate da Laura Spianelli e colorate dal simpatico burlone che tiene in piedi questo blog. Questo è uno dei tanti lavori che lo STUDIO MOSTARDA vi presenterà nei prossimi mesi
Max di Luglio
ed ecco la seconda pagina in cui Laura, per via di reazioni chimiche anomale dei medicinali psicotropi, inserisce gli alieni...
lunedì 14 giugno 2010
Max di Luglio
Un piccolissimo assaggio della demenzialità di Laura.
Sul numero di Luglio di Max ci saranno due nostre tavole a fumetti,
non vedo l'ora di vederlo stampato
martedì 23 marzo 2010
Dediche
Sabato e Domenica 27-28 Marzo a Trento, in occasione di un evento riguardante giochi di ruolo, giochi dal vivo e giochi in scatola, organizzato da AlterEgo e Magman(Volkan) associazioni ludiche, sarò presente per firmare ed autografare manuali di Sine Requie e Nephandum (Asterion copyright). La manifestazione è aperta a tutti
lunedì 15 marzo 2010
Prove per Cherry Lips
venerdì 5 marzo 2010
The Max
Per il Venticinquesimo compleanno la rivista MAX ha pubblicato due tavole di fumetti ideate, disegnate ed inchiostrate magistralmente da Laura Spianelli e colorate da me. A parte l'onere e l'onore, sono soddisfatto appieno perchè colorare le tavole di Laura è stato uno spasso per dettagli e chicche di cui le vignette sono disseminate. La rivista la trovate in edicola in questi giorni. Spero di poter lavorare ancora a questi "folli" progetti di Laura perchè a vedere il risultato meritano davvero.
venerdì 19 febbraio 2010
Carnevale
giovedì 11 febbraio 2010
Illustrazione del gruppo per l'avventura nuova di Sine Requie
giovedì 4 febbraio 2010
venerdì 29 gennaio 2010
Bozza per SINE REQUIE
mercoledì 20 gennaio 2010
sabato 9 gennaio 2010
Sine Requie omaggio
domenica 3 gennaio 2010
Cover e quarta di copertina
Cover a matita e sotto la stessa a colori in versione originale.
Qui sopra la quarta di copertina che in origine era stata concepita per essere la cover effettiva.
Scelta poi la prima versione suggeritami da Andrea, ho richiesto che questa divenisse la quarta di copertina perchè mi ci ero affezionato. Anche questa è a colori sul volume ma qui ho volutamente postato la matita.
Tavole a fumetti progetto "Pornofagia"
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